Il progetto “10 anni senza Franca Rame” promosso dalla Fondazione Dario Fo e Franca Rame congiuntamente alla Fondazione Barba Varley ETS, finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito dei Progetti Speciali 2023, nasce per valorizzare la drammaturgia di Franca Rame nel decennale della sua scomparsa.

Portatrice di una tradizione teatrale famigliare risalente all’Ottocento, Franca Rame è stata autrice e interprete caratterizzata dal forte impegno sociale, fra le prime ad indicare modelli di attivismo pubblico “al femminile” lontani sia dalle tendenze del femminismo rivendicazionista che dagli stereotipi di una femminilità passiva e domestica.

Il progetto integra due macro azioni:

1) la divulgazione, mediante la sperimentazione di interventi di disseminazione rivolti a studenti di università e licei;
2) la rilettura ed attualizzazione del linguaggio teatrale che Franca Rame utilizza per sviscerare e denunciare la condizione della donna, che culminerà con la creazione di una serie di eventi e la loro messa in scena anche in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La storia di Dario Fo e Franca Rame abbraccia l’arte complessivamente intesa: il teatro, la letteratura, la pittura, cui si intreccia il profondo attivismo in campo politico e sociale, dedito in particolare alla tutela degli emarginati, dei dimenticati e degli esclusi, sancito a livello internazionale dall’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura nel 1997.
Con questo progetto, oltre a contribuire a diffondere la conoscenza della storia della famiglia Rame, si cerca l’effetto non secondario e fortemente voluto di restituire a Franca la dignità e l’importanza del suo ruolo. Molti sono infatti abituati a parlare del binomio Rame-Fo senza scindere la figura di Franca da quella di Dario, con il risultato che quest’ultimo diventa, spesso e suo malgrado, unico artefice e protagonista della loro arte. Questo è uno dei principi cardine che ci guida nella progettualità di questa nostra azione divulgativa: restituire a Franca Rame una dimensione non solo artistica ma altresì pedagogica, che travalichi pertanto la definizione di “attrice e moglie di” e porti a riconoscerla come “Maestra del Maestro”. Il tutto, riportando la memoria collettiva a ricordarla come figlia d’arte, erede di quel modo di fare teatro, acquisito e fatto proprio da Pio Rame nella seconda metà del 1800.
Celebriamo Franca Rame, dunque, come figura conservatrice di una tradizione artistica che ha tramandato instancabilmente non solo a suo marito Dario Fo, compagno di mille avventure, ma anche ai numerosi attori e attrici che negli anni hanno incrociato la sua strada.

È fondamentale sottolineare l’importanza che questa tradizione teatrale secolare riveste non solo per quello che poi sono diventati Dario e Franca a livello internazionale, ma anche per la storia del teatro italiano.
I loro testi sono ancora oggi tra i più rappresentati a livello nazionale e internazionale.