CALTAGIRONE – Repairing cities, repairing souls. IX Festival dell’Outsider Art – Arte Irregolare
IX FESTIVAL DELL’OUTSIDER ART E DELL’ARTE IRREGOLARE
Caltagirone | 3 – 6 Ottobre 2024
Repairing cities, repairing souls
Nella prima settimana di Ottobre 2024 avrà luogo a Caltagirone la IX edizione del Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare, nato nel 2016 da un’idea del Comitato Nobel per i Disabili e il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna. Il Festival – itinerante e a cadenza annuale – giunge nella Città della Ceramica, Patrimonio mondiale UNESCO, dopo la Libera Università di Alcatraz (2016 / 2017 / 2018), Verona (2019), Bologna (2020), Torino (2021), Piacenza (2022), Genova (2023). Un progetto innovativo che negli anni ha visto il coinvolgimento di molte tra le esperienze più significative a livello nazionale e internazionale che si occupano di questi temi. Un’occasione per aprirsi ad altre realtà italiane ed estere, mettendo in connessione competenze e buone pratiche, promuovendo la ricerca in questo ambito, resistendo alle crisi attraverso l’Arte.
Caltagirone ha un legame con l’Outsider Art / Art Brut che risale al 1996 con la creazione da parte di Domenico Amoroso (Direttore dei Musei Civici e membro del Comitato Organizzatore Nazionale del Festival) del MACC (Museo d’Arte Contemporanea di Caltagirone) che, oltre ad ospitare una rilevante collezione di arte contemporanea, accoglie una sezione di Art Brut con artisti siciliani e, di recente, nazionali, rappresentando quindi, ad oggi, l’unica collezione pubblica in Italia che mette insieme l’arte ufficiale e quella Outsider.
Nei tre giorni dedicati al Festival diversi sono gli eventi previsti: una mostra nazionale – presso Palazzo Libertini di San Marco – si potranno scoprire artisti che lavorano fuori dalla cultura artistica ufficiale; un convegno internazionale che si terrà a Palazzo di Città – Salone Mario Scelba e nella stessa giornata tavoli di lavoro nei quali approfondire i temi trattati durante il convegno; uno spazio espositivo dedicato agli atelier, ai collettivi di artisti e alle gallerie di outsider art – presso l’ex Pescheria – e un word cafè dove si avrà l’opportunità di confrontarsi su temi ogni anno differenti, accompagnati da professionisti ed esperti del settore. Incontri dedicati alle scuole, la proiezione di film e quest’anno anche una serie di mostre collaterali (presso il MACC – Ospedale delle Donne, MAGMA Galleria, Museo Diocesano, Villa Patti) aperte prima della data del Festival – con chiusura il 12 Gennaio 2025 – per consentire ad un ampio pubblico di avvicinarsi a quest’arte. Inoltre, sarà allestita una mostra con le opere realizzate da artisti di atelier e collettivi d’arte sia italiani che stranieri, che si sono misurati con il tema del Festival. Per iniziativa dell’ASP di Catania, Distretto Sanitario di Caltagirone, nello stesso periodo avranno luogo le Giornate per il Benessere Mentale di Comunità, con un convegno sulle nuove frontiere della cura delle malattie.
Il tema di quest’anno è la riparazione (il restaurare, il riciclare, il ricucire) argomento molto attuale considerando la crisi, anche identitaria, di modelli ritenuti finora efficaci e immutabili riguardanti le città, il concetto dell’abitare, l’attenzione ossessiva al corpo, lo spaesamento delle anime e delle coscienze. È l’essenza della resilienza; nella vita di ciascuno si deve cercare il modo di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di crescere attraverso le esperienze dolorose, di valorizzarle ed esibirle convincendosi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica e preziosa. Anche l’arte, sempre più confusa a motivazioni, pratiche, a esperienze che ne tradiscono connotazione e funzione, cerca di affrontare questo tema e fornire le sue risposte, ma con esiti non esaltanti. Maggiori risultati sembrano provenire da artisti marginali, emarginati, fuori dalle regole imbalsamate e immobilizzanti della così detta arte ufficiale. Questi, senza riferirsi al grande dibattito mondiale, con pazienza, costanza, intuizione, fantasia, nel loro piccolo, riparano, rigenerano. Altri agiscono su luoghi anonimi, dando o restituendo ad essi dignità e bellezza che non hanno mai avuto o hanno perduto; si muovono in quelli spazi che Michel Foucault definisce eterotopie, ovvero “spazi altri”, in questa connotazione intendendo non il fenomeno fisico, seppur straniante e spaesante, ma il suo statuto legato alla cornice simbolica di tale spaesamento, rigenerando identità perdute, o inventandosele. Ma restaurare e rigenerare è anche azione da rivolgere ai corpi e alle anime, in un processo che va dal soggetto all’oggetto, dall’attore allo spettatore in un teatro straordinario e salvifico.
A questi esempi, a queste personalità, a questi artisti il IX Festival è dedicato e intende dare spazio, voce, visibilità.