IL TEATRO COME STRUMENTO DI DENUNCIA: IL MONOLOGO “LO STUPRO” DI FRANCA RAME
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Evento “straordinario” organizzato da SOROPTIMIST CLUB DI VERONA.
In collaborazione con il CUG-Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità dell’ Aoui di Verona, il Lions Club Gallieno, l’Archivio di Stato, la Fondazione Dario Fo e Franca Rame.
Lunedì 28 novembre, ore 18.30, Musalab Rame Fo – Archivio di Stato, via Santa Teresa 12
IL TEATRO COME STRUMENTO DI DENUNCIA: IL MONOLOGO “LO STUPRO” DI FRANCA RAME
Incontro-testimonianza con Mattea Fo, nipote dell’attrice che ebbe il coraggio di denunciare la violenza subita attraverso il potente linguaggio dell’arte e del teatro.
Un’occasione per vedere l’inedito documentario che ripropone la versione integrale del monologo di Franca Rame corredato dei contributi di Jacopo Fo, Marina De Juli, Paola Cortellesi, Lella Costa, Dacia Maraini, e al contempo valorizzare un museo della città sconosciuto a gran parte degli stessi veronesi.
È la sera del 9 marzo 1973 quando l’attrice e drammaturga Franca Rame, intenta a camminare in una via di Milano, viene spinta in furgone da cinque paramilitari di estrema destra, stuprata e torturata per diverse ore, e infine abbandonata dentro un parco con addosso i brandelli di un’anima violata.
Un’esperienza terribile, che spesso le donne non trovano nemmeno la forza di denunciare. Ma che lei, Franca, che pure non accorse – inizialmente – in alcun Comando di Polizia, affidò a una denuncia ancora più coraggiosa. Plateale, oseremmo dire. Consegnando ogni particolare di quella traumatica vicenda a un monologo potente, «Lo Stupro», oggi rappresentato in tutto il mondo. Scegliendo dunque come strumento di denuncia il suo amato teatro. Tempio sacro – quello sì inviolabile – di ogni sentimento, patimento e riscatto umano.
Una testimonianza ancora forte e viva, che grazie al Soroptimist Club di Verona cittadine cittadini scaligeri potranno rivivere lunedì 28 novembre, alle 18.30, durante l’evento «Il teatro come strumento di denuncia: il monologo “Lo Stupro” di Franca Rame», organizzato con il Cug dell’Aoui e il Lions Club Gallieno, al Musalab Franca Rame Dario Fo (Archivio di Stato), via Santa Teresa, per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Ospite d’eccezione Mattea Fo, figlia di Jacopo Fo nonché nipote di Franca Rame e presidente della Fondazione “Dario Fo e Franca Rame” di Gubbio, che proporrà la proiezione di un video del monologo della nonna Franca, incorniciato da interviste e contributi di Jacopo Fo, Marina De Juli, Paola Cortellesi, Lella Costa, Dacia Maraini. Seguiranno una presentazione dell’Archivio Rame Fo di Verona, a cura di Alessio Arena, e una visita guidata.
Una donna che si occupa di politica, che collabora con Soccorso Rosso, che si è esposta sul caso Pinelli. Una donna che parla di fascismo e Resistenza. Franca ebbe il coraggio di scrivere Lo Stupro due anni dopo la vile aggressione. Le ci vollero però altri cinque anni prima di riuscire a recitarlo davanti a un pubblico, dicendo che era la storia di un’altra donna. Solo nel 1987 rivelò che il testo era autobiografico. L’anno dopo, iniziò una campagna di lotta contro la legge italiana sulla violenza sessuale, che considerava lo stupro come una violenza contro la morale, anziché contro la persona.
«Il tema di questa Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne è “violenza visibile e invisibile”. Ci è pertanto parso significativo scegliere il monologo “Lo Stupro”, sia per sottolineare che esiste anche una violenza per motivi politici, meno comune ma di certo non meno grave, sia perché la Rame ha vissuto una difficoltà (almeno all’inizio) che accomuna tutte le donne vittima di violenza: quella di denunciare», commenta la presidente di Soroptimist Club Verona, Annamaria Molino. «Decidendo poi di farlo anche attraverso l’arte, la sua passione e professione e facendo così diventare “l’invisibile, visibilissimo” (a tutti). L’evento sarà altresì un’occasione per valorizzare questo museo dedicato a una donna speciale e al suo compagno, ancora poco noto anche agli stessi veronesi».
«Credo che oggi non basti più dire alle nostre figlie, alle ragazze, alle donne, che devono andarsene al primo cenno di violenza» osserva Mattea Fo, «ma dobbiamo iniziare a dire, chiaramente, che non bisogna vergognarsi. E che la violenza è una cosa che succede, succede tutti i giorni, ma il modo per uscirne esiste. Anche se può sembrare faticoso e doloroso, oggi è possibile uscirne vive e ricostruirsi. I monologhi scritti da mia nonna per le donne, oltre che strumento di denuncia, sono un mezzo con cui ha voluto appunto dirci che non siamo sole, e in noi abbiamo la forza per affrontare queste situazioni, prima di tutto riconoscendole e ritrovando il rispetto di noi stesse».
FONDAZIONE DARIO FO E FRANCA RAME
La Fondazione “Dario Fo e Franca Rame” nasce il 13.2.2019 con l’obiettivo di mantenere la memoria delle iniziative e delle attività di Dario Fo e Franca Rame; unitamente ad un’opera di divulgazione culturale diretta alle generazioni presenti e future ed ispirata alla vita e all’arte dei due celeberrimi personaggi, in cui il talento artistico e le opere realizzate si fondono in modo indissolubile con la storia personale e l’impegno politico e sociale, regalando, al contempo, un esempio unico di Vita e di Arte.
La storia culturale di Dario Fo e Franca Rame abbraccia l’arte complessivamente intesa: dal teatro, alla letteratura , alla pittura cui si intreccia il profondo attivismo in campo politico e sociale dedito, in particolare, all’azione civica verso la tutela degli emarginati, dei dimenticati, degli esclusi, così come rivolto alla difesa e valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali, spaziando così tra gli ambiti più eloquenti dell’impegno civile ed etico-sociale.
La loro unione, di vita artistica e personale è senz’altro patrimonio di vocazione internazionale: la fondazione è tesa proprio a salvaguardare e diffondere il loro esempio umano ed artistico creando un centro operativo in cui raccogliere, promuovere e divulgare tutte le iniziative, le idee ed i progetti coerenti con il pensiero, la vita e i valori di Dario Fo e Franca Rame: artisti eclettici, di talento istrionico e spessore umano cui la fondazione stessa intende nutrire la memoria e diffonderne il pensiero politico culturale e sociale, anche mediante una genuina attività di proselitismo che raccolga su di sé risorse umane ed economiche.
L’attività svolta dalla fondazione persegue, quindi, finalità esclusivamente rappresentate dalla solidarietà sociale, culturale ed ambientale.
Mattea Fo compie studi di indirizzo artistico ed umanistico, inizia a lavorare giovanissima nelle attività correlate alla compagnia teatrale di famiglia, dove esegue lavori di revisione e messa a punto redazionale di pubblicazioni, cura la creazione e gli aggiornamenti di blog e siti web, ideando anche campagne pubblicitarie online. Dal 2011 lavora a stretto contatto con i nonni Franca e Dario specializzandosi nella conoscenza e nella gestione dell’immenso patrimonio conservato nell’Archivio di famiglia. Dal 2016 cura le mostre organizzate dalla Compagnia Teatrale Fo Rame. Nel 2019 è tra i soci fondatori della Fondazione Fo Rame della quale è presidente.