Alcatraz per l’Ucraina: l’aggiornamento di Monteverdi e Fo
Cari donatori,
nel ringraziarvi per aver dato un contributo alla raccolta fondi per il progetto Emergenza Ucraina, vogliamo aggiornarvi in merito al lavoro che la Fondazione Fo Rame sta compiendo presso la struttura della Libera Università di Alcatraz, luogo dove abbiamo accolto un gruppo di 22 profughi ucraini. Donne e bambini.
Il progetto, oltre alla prima accoglienza e alla fornitura di beni di prima necessità, è finalizzato al recupero dell’autonomia dei profughi, attraverso un percorso che prevede in prima battuta l’acquisizione degli strumenti necessari all’inserimento nella nostra comunità e l’identificazione delle attitudini e potenzialità delle persone. Il progetto “Alcatraz per l’Ucraina” è cominciato venerdì 11 marzo scorso.
Le cose messe in cantiere fino ad oggi:
Aspetti amministrativi:
• Abbiamo raccolto i nominativi di tutti, fatto le copie dei documenti e comunicato a Comune, Prefettura e ASL la presenza di queste persone nella nostra struttura; parallelamente abbiamo raccolto le informazioni per l’inserimento dei minori all’interno delle scuole, percorso che faremo insieme agli assistenti sociali del Comune di Gubbio che stanno gestendo l’emergenza degli arrivi dall’Ucraina su territorio comunale.
Mediazione:
• Già prima dell’arrivo di questo gruppo, abbiamo attivato la collaborazione con l’Associazione Culturale “Centro Lingua e Cultura Russa in Umbria” e con l’Associazione “Donne dell’Est in Umbria” che si sono impegnati per garantire una presenza giornaliera di una mediatrice linguistica/culturale.
Salute:
• Grazie al coinvolgimento di queste associazioni, sabato pomeriggio abbiamo fatto venire una dottoressa di origine russa che ha visitato bambini e anziani verificando il loro stato di salute.
Ascolto e Conoscenza:
• Tutti i giorni, due volontarie si impegnano a creare una situazione di spontaneo “punto di ascolto”, avvalendosi dell’aiuto della mediatrice linguistica oppure delle ragazze che sanno l’inglese, durante il quale le giovani donne nostre ospiti possono raccontare la propria storia, esprimere le proprie necessità e dirci quali sono le loro passioni. L’obiettivo è cercare di stimolare il racconto e, nel caso di passioni specifiche, cercare di dargli gli strumenti/i materiali per portarle avanti. Ad esempio c’è una ragazza che ama decorare le candele, un’altra ragazza ha la passione di plasmare l’argilla. I ragazzi amano giocare a pallone, mentre uno di loro ha la passione per l’acquerello. Una delle signore è appassionata di pittura con la tecnica “diamante” (Diamond Painting). Durante questi momenti abbiamo scoperto che una delle signore è capace di usare l’uncinetto, e quindi, vista la collaborazione di una delle nostre volontarie con l’Associazione Cuore di Maglia, abbiamo pensato di coinvolgerla nella preparazione dei kit per i bimbi ricoverati nelle terapie intensive neonatali. Coltivare le proprie passioni e sviluppare le proprie potenzialità è un passo fondamentale nel recupero dell’autonomia.
La Lingua, la Scuola e attività ludico/formative:
• Ci siamo attivati per l’organizzazione di un corso di Italiano, sia per gli adulti che per i bambini/ragazzi. Troviamo fondamentale che i più giovani imparino qualche parola prima dell’inserimento nel mondo della scuola e gli adulti possano acquisire una base di italiano necessaria per un integrazione più rapida. Abbiamo anche attivato l’organizzazione di un programma di attività ludico/formative per far trascorrere il tempo a queste persone facendo qualcosa che le aiuti a distrarsi, ma che sia anche d’aiuto all’apprendimento della lingua. Le attività che stiamo organizzando nell’immediato sono: passeggiate ed escursioni nel bosco di Alcatraz, giochi di teatro per aiutare la conoscenza del gruppo e l’uso della lingua italiana, laboratori di canto, pet therapy con avvicinamento all’asino e al cavallo per i più piccoli, coinvolgendo le fattorie didattiche di zona, tornei di calcio e pallavolo, coinvolgendo i ragazzini che abitano nel vicinato. A breve verranno predisposti giochi come scivoli e altalene per i bambini. Trascorse queste prime giornate di assestamento, vogliamo attivare un corso di cucina italiana per le donne, in modo che possano prendere dimestichezza anche con ingredienti che non hanno mai utilizzato. Abbiamo ricevuto notizia che, forse, intorno al 14/16 marzo, per i ragazzi comincerà la DAD con la loro scuola a Kiev. Speriamo sinceramente che questo percorso a distanza si possa realizzare e che i loro professori lo riescano a mantenere in modo tale non perdano l’apprendimento fino a quando saranno inseriti nella scuola italiana.
Accoglienza e incontro con la comunità umbra:
• Domenica pomeriggio le famiglie che abitano in valle sono venute a salutare i nuovi ospiti, portando bambini e ragazzi che hanno contribuito a “sciogliere il ghiaccio”. Si è svolta una commovente partita a schiaccia sette, e proprio dagli adolescenti abbiamo appreso che non occorre una mediatrice linguistica, basta usare il traduttore di google per parlarsi, unico inconveniente è che così “parla lui”…
• Tra i numerosi aiuti e proposte che ci sono pervenute, un gruppo di parrucchieri ed estetisti si è proposto di venire a prestare la loro collaborazione regalando a queste persone una mezza giornata dedicata al loro benessere e cura personale.
Indipendenza:
• Grazie al lavoro dei volontari e delle mediatrici, già da sabato sera un gruppo di ragazze ha iniziato ad aiutare nella preparazione dei pasti. Ieri pomeriggio si sono organizzati dei turni per la pulizia degli spazi comuni e oggi pomeriggio si è preparato il menù della settimana in modo da poter gestire gli acquisti in maniera ponderata e con il loro coinvolgimento. Domani mattina due di loro verranno coinvolte nell’acquisto degli alimenti che mancano in dispensa (principalmente il fresco).
Continueremo a tenervi aggiornati. Nei prossimi giorni pubblicheremo i dettagli del progetto più ampio, finalizzato a costruire un modello di impresa dove queste persone possano sviluppare anche la loro indipendenza economica.
Grazie per la vostra fiducia.
A presto.
Mattea Fo
Presidente della Fondazione Dario Fo e Franca Rame
Cinzia Monteverdi
Presidente Fondazione Fatto Quotidiano