Commento dell’Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito sull’inchiesta sugli effetti di anni di esercitazioni militari nel poligono di Capo Teulada, nel sud Sardegna
18 Agosto 2021 – Riportiamo dal Gruppo Facebook A.N.V.U.I. • Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito
Il GIP del tribunale di Cagliari, Maria Alessandra Tedde, ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero al termine dell’inchiesta sugli effetti di anni di esercitazioni militari nel poligono di Capo Teulada, nel sud Sardegna.
Il giudice, depositando la sua ordinanza, ha chiesto al PM di formulare l’imputazione di disastro ambientale nei confronti degli ultimi capi di Stato Maggiore: Giuseppe Valotto, Claudio Graziano, Danilo Errico, Domenico Rossi e Sandro Santroni, ritenuti responsabili di quanto avveniva a Teulada.
Sul fronte dell’ipotesi di omicidio colposo plurimo, invece, il giudice ha disposto che la Procura prosegua con altri esperti gli accertamenti sui nessi di causalità tra patologie e malattie, tassi di inquinamento e altro ancora. (ANSA, 16 agosto 2021)
La coraggiosa decisione del giudice Maria Alessandra Tedde va ad aggiungere un altro tassello al tragico mosaico che negli ultimi venti anni è stato pazientemente ricostruito con le oltre 200 sentenze di condanna che inchiodano alle proprie responsabilità l’Amministrazione ottenute dall’Avv. Angelo Fiore Tartaglia, con le denunce del Generale Vannacci e del Col. Fabio Filomeni, e con il lavoro della IV Commissione Parlamentare d’inchiesta presieduta dall’ On. GianPiero Scanu che concludendo i suoi lavori affermava nel febbraio del 2018:
“La Commissione d’inchiesta ha scoperto le sconvolgenti criticità che in Italia e nelle missioni all’estero hanno contribuito a seminare morti e malattie tra i lavoratori militari del nostro Paese. Sono particolarmente significativi i dati emergenti dalle indagini sui poligoni di tiro relativi alla salute dei cittadini che vivono nelle aree adiacenti i poligoni, soprattutto in Sardegna”.
In un paese che si definisca civile tanto sarebbe bastato a mettere la parola fine alla questione uranio impoverito, ma cosi non è stato e quanto accertato dalla IV Commissione è stato deliberatamente ignorato e non solo: la proposta di legge scaturita dai suoi lavori è misteriosamente sparita in qualche cassetto.
Qualora venissero accertate le responsabilità penali degli ufficiali coinvolti, il sapore amaro che resterà in bocca a noi vittime sarà insopportabile, pensando che queste persone hanno rivestito incarichi anche politici in cui si proponevano o venivano proposti come possibili risolutori del problema.
In ogni caso, anche alla luce di quest’inchiesta, è imperativo più che mai risolvere la questione della “giurisdizione domestica”, privilegio tutto dell’Amministrazione Difesa che le consente di essere contemporaneamente controllato e controllore, e definita dal Dott. Raffaele Guariniello durante una sua audizione in Commissione:
“una scelta strategica che ha concretamente ostacolato la prevenzione nel mondo militare”
L’ A.N.V.U.I. • Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito • si augura che in questo procedimento la verità venga accertata (ancora una volta), una verità che le oltre 7500 vittime dell’uranio impoverito gridano da ormai più di venti anni.