Da Il Corriere della Sera: «Noi militari malati per l’uranio impoverito: lo Stato si scusi». E lo scontro Macron-Erdogan
di Alessandra Coppola
Due morti recenti, 382 dall’inizio delle denunce: il racconto di Vincenzo Riccio, che ha avuto un tumore dopo le missioni in Iraq, e della vedova di Luigi Sorrentino. L’ex procuratore di Torino, Guariniello: «C’è uno scudo penale per i vertici della Difesa».
Di seguito, il corrispondente Stefano Montefiori spiega la tensione tra Parigi e Ankara
Puoi ascoltare qui il podcast:
Ascolta “Militari malati per l’uranio: «Lo Stato ci chieda scusa»” su Spreaker.
Le ultime due vittime si chiamavano Marco Diana e Francesco Comerci, sottufficiali italiani in missione tra il Kosovo in Iraq, venuti a contatto con le nano-particelle sprigionate dall’esplosione di proiettili rivestiti di uranio impoverito, morti questo meso di ottobre dopo una lunga malattia. In questa puntata del podcast Corriere Daily andiamo a Torino a incontrare Vincenzo Riccio, già militare dell’aeronautica, e Federica vedova di Luigi Sorrentino: sono rispettivamente il presidente e la vice dell’Associazione familiari delle vittime uranio impoverito, hanno esperienza personale di questa tragedia, raccontano la sofferenza, i tumori, il senso di abbandono per una vicenda che militari e politica ancora tentano di negare.
Con poche eccezioni.
L’ex procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, forte della sua lunga esperienza in materia di ambiente e tutela del lavoro, è stato consulente della IV Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, guidata nella scorsa legislatura dal deputato Pd Gain Franco Scanu. Al Corriere Daily denuncia uno «scudo penale» che solleva di fatto i vertici delle Forze Armati dalla responsabilità di aver mandato senza tutele i nostri militari in teatri contaminati.
Articolo e podcast pubblicati su Il Corriere della Sera il 29 ottobre 2020.